INFESTANTI DEL LEGNO |
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Infestanti del legno (xilofagi):
Gli insetti xilofagi rappresentano senza ombra di dubbio gli infestanti più dannosi, in quanto possono svilupparsi in ambienti estremamente difficili da colonizzare, come il legno. Questo antichissimo materiale costituisce un substrato ideale per la sua capacità coibentante e la conservazione di un certo grado di umidità. Sappiamo che il legno è costituito in prevalenza da cellulosa e lignina e, in misura minore, da emicellulose, amidi, zuccheri e proteine.
Gli xilofagi sono in grado di attaccare questi elementi in vario modo e in alcuni casi la digestione delle diverse componenti avviene grazie all'aiuto di microorganismi simbionti che vivono nell'intestino. Gli xilofagi che causano i danni più consistenti sono i Coleotteri, insetti che volano e
depongono le uova nei pori e nelle fenditure del legno. I problemi maggiori sono provocati dalle larve che scavano delle gallerie all'interno del materiale in opera. Sono presenti in tutta Europa, ma il rischio di attacco varia in misura notevole a seconda dell'area geografica.
Vi sono molti insetti xilofagi che riescono ad accrescersi anche in legname assai povero di umidità come gli Anobidi (tarli), altri che invece attaccano materiale preventivamente aggredito da funghi, in genere appartenenti ai Basidiomiceti. E' importante ricordare anche che, con l'introduzione di legnami esotici, sono giunte in Europa nuove specie polifaghe che si sono adattate a vivere su substrati precedentemente non soggetti ad infestazioni significative.
Gli insetti xilofagi più diffusi appartengono all'ordine dei Coleotteri, tra i quali spiccano le famiglie degli Anobidi, Cerambicidi e Lictidi. Tra gli Anobidi, comunemente detti "tarli", la maggior parte dei danni è procurata da:
Anobium punctatum De Geer - "tarlo dei mobili", specie sinantropa di 3-5 mm che infesta essenzialmente mobili, travi, cornici, statue ed anche materiale in opera da decenni. Questo tarlo è il meno esigente ed è provvisto di un gran numero di enzimi digestivi in grado di aggredire cellulosa ed emicellulosa. Gli adulti presentano una caratteristica protuberanza dorsale nel pronoto. Le larve sono incurvate, molli, hanno il cranio sclerificato, zampe toraciche e mandibole molto robuste. Il suo sviluppo si verifica con temperature ambientali intorno ai 22-23°C. Estremamente importanti sono invece le condizioni della superficie del legno, poichè la femmina estroflette telescopicamente l'ovopositore di sostituzione, costituito dagli ultimi segmenti addominali allungati, per inserirlo nelle più minute fessure del legno. Le larve si accrescono nel legno scavando tortuose gallerie con rosura grossolana mescolata ad escrementi; in seguito gli adulti sfarfallano, dopo aver rovesciato all'esterno caratteristici mucchietti di rosura granulare dai fori circolari di 1-1,5 mm di diamentro. Anobium punctatum Deg. è particolarmente diffuso nelle zone a clima marittimo e ovunque prevalgano condizioni di elevata umidità; è capace di utilizzare legni molto poveri, stagionati ed asciutti. E' una specie molto versatile nella scelta della specie vegetale (conifere o latifoglie) ed attacca preferibilmente l'alburno. Occorre ricordare che i fori di sfarfallamento delle generazioni precedenti vengono riutilizzati per gli attacchi successivi. Anche se molto attaccato il legno non perde completamente la sua resistenza e la struttura è sempre riconoscibile. Anobium punctatum Deg. può causare danni rilevanti in due casi:
* quando mina strutture portanti;
* quando mina manufatti di pregio, come dipinti, pale d'altare, mobili e libri antichi.
Xestobium rufovillosum De Geer - "orologio della morte", si differenzia dal precedente per il fatto che vive in legno abbattuto o in opera già degradato da funghi, non perfettamente asciutto. Il suo ciclo si completa in un periodo variabile da 1 a 6-10 anni. Colpisce varie latifoglie (querce, olmo, noce, ontano, pioppo, salice).
Nicobium castaneum Ol. - è un anobide termofilo in grado di colonizzare qualsiasi oggetto ligneo, dalla legna da ardere alle travature presenti in ambienti poco ventilati, dai libri ai mobili ubicati in stanze troppo riscaldate.
Oligomerus ptilinoides Woll. - si tratta di una specie termofila, tipicamente mediterranea, predilige gli stessi substrati del precedente insetto, ossia è riscontrabile nei volumi, nelle statue lignee, nei musei, ecc.
All'interno della famiglia dei Cerambicidi merita una citazione particolare
Hylotrupes bajulus L. - "capricorno delle case", un coleottero cosmopolita lungo fino a 20 mm che attacca legname in opera, specialmente di conifere (abete rosso, abete bianco, larice, pino silvestre). Predilige temperature discretamente elevate (28-30°C), quali quelle riscontrabili all'interno delle abitazioni o nelle travi dei tetti. Il ciclo di sviluppo può variare da 3 a 10 anni e i danni sono di solito molto consistenti a causa delle notevoli dimensioni delle larve, che rodono il legno fino a compromettere gravemente la resistenza meccanica delle strutture lignee. Non di rado può accadere che gli adulti sfarfallino nelle case da mobili o travi acquistati anche molto tempo prima e dai fori ellittici fuoriesce una rosura molto abbondante e fine. Le larve scavano delle gallerie rettilinee e curvilinee e spesso è possibile udire la loro incessante attività soprattutto nelle ore notturne.
Hesperophanes cinereus Villers - si tratta di una specie termofila, circummediterranea, che sostituisce l'azione dell'Hylotrupes bajulus L., in quanto colpisce latifoglie quali cerro, robinia, faggio, pioppo, noce e castagno. La larva è simile a quella precedente, bianca, molle, con mandibole fortissime e capo sclerificato. Le femmine depongono numerose uova allungate di preferenza nelle fessure e negli anfratti del legno in opera come travature dei tetti, mobili, pavimenti in legno ed ogni genere di infissi. Il successivo stadio larvale dura circa 2-3 anni e i danni possono essere molto gravi, poichè coinvolgono irreparabilmente la struttura e la resistenza meccanica del legno; risulta infine assai difficile diagnosticarne la presenza.
Callidium violaceum L. - è un vistoso cerambicide che attacca legno secco e stagionato di conifere, a patto che ci sia ancora la corteccia.
Questa specie rappresenta un problema per i rivestimenti decorativi.
Neoclytus acuminatus - è una specie estremamente diffusa ed è facilmente rinvenibile in mobili di legno di latifoglie.
Phymatodes testaceus L. - questo coleottero presenta il capo di color coccio ed attacca preferibilmente latifoglie; in particolare le querce
rappresentano il substrato preferito. Le larve producono un'abbondante rosura granulare ed i fori di sfarfallamento sono ellittici con un diametro
di 5-7 mm.
Tra i Lictidi spicca invece
Lyctus brunneus Stephens - è una specie di piccole dimensioni (4,5-9 mm), che è stata introdotta accidentalmente in Italia con il commercio dei legnami tropicali, soprattutto africani come Limba, Obeche e Okumè. Questo lictide predilige infatti legni molto porosi aventi un tasso di umidità intorno al 15 %; colpisce l'alburno che è ricco di grossi vasi e di amidi. I suoi attacchi risultano ben visibili e a chiazze; inoltre nel corso dell'attività trofica le larve producono una rosura finissima e in breve tempo il legno colpito viene distrutto in maniera irreparabile. Se l'infestazione particolarmente forte, la massa intera del legno si trasforma in un ammasso unico di rosura compressa, nella quale non è nemmeno più riconoscibile la struttura dei tessuti. La sua diffusione è stata favorita da due fattori:
* il riscaldamento invernale delle abitazioni;
*forniture frettolose e fraudolente di materiale non corrispondente ai capitolati tecnici.
L'adulto ha una forma allungata ed appiattita; la larva è molle, bianca, incurvata, con il cranio sclerificato ed è dotata di due poderose mandibole, con le quali rende il legno leggero e friabile. Colpisce tutte le latifoglie nostrane a legno tenero e con grossi vasi, perchè ricche di amido
(carboidrati) e molto porose, cosa che facilita l'ovoposizione della femmina.
Gli isotteri
Più noti con il termine di "tèrmiti", gli Isotteri sono tipici abitatori delle regioni tropicali, dove contano numerose specie, mentre in Italia ve ne sono soltanto due. Gli Isotteri sono insetti assai primitivi, vivono in società ad altissimo grado di evoluzione e sono caratterizzati da uno spiccato
polimorfismo. Nell'ambito della medesima specie si differenziano:
1) forme alate e sessuate, destinate alla riproduzione, dette anfigoniche immaginali se mature, e anfigoniche neoteniche se immature, destinate al contrario a sostituire le prime in caso di necessità;
2) forme sterili, tra le quali si possono osservare gli operai, che costituiscono la maggioranza, e i soldati, cui è affidata la difesa del nido.
I nidi sono scavati nel legno o vengono edificati cementando detriti di vario genere con la saliva. Le tèrmiti si cibano quasi esclusivamente di sostanze vegetali ricche di cellulosa (come il legno) che gli operai elaborano nel proprio corpo grazie alla presenza di Protozoi Flagellati e di Batteri.
Reticulitermes lucifugus Rossi - è una delle due specie italiane di tèrmiti ed è presente in tutta la parte peninsulare e nelle isole. Costruisce il nido nel terreno, in colonie di parecchie decine di migliaia di individui e può rendersi molto dannosa, quando entra nelle abitazioni rodendo internamente le travi di legno di vecchie costruzioni. Questa tèrmite viene ricordata anche come responsabile delle distruzioni di preziosi volumi di vecchie biblioteche. L'estrema pericolosità dell'attacco dipende dal fatto che, poichè la sua attività rifugge assolutamentye la luce, nulla si percepisce ad una sommaria ispezione, in quanto la superficie esterna del legno è sempre accuratamente rispettata, cosicchè l'allarme (sempre tardivo) è dato dal crollo di qualche trave o dallo sfondamento di qualche infisso.
Kalotermes flavicollis Fabr. - vive abitualmente all'interno di alberi, in colonie molto meno numerose di quelle di Reticulitermes, contando al massimo un migliaio di individui. Può colonizzare legno in opera ed è anche riscontrabile nelle alberature cittadine. La casta degli operai manca ed è rimpiazzata nelle sue importanti funzioni dalle larve.
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